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Il ’meraviglioso’ mondo nuovo - omaggio a Huxley

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Il titolo 'Brave New World' di A. Huxley è tratto da Shakespeare e precisamente dalle parole pronunciate da Miranda in 'La Tempesta', atto quinto, sul finire della commedia, quando sembra che l’utopia prenda forma politica e Prospero rientri così nella realtà abbandonando la magia per affidarsi alla benevolenza degli altri, ai quali, tornato uomo storico, verrà saldato con l’aiuto di Miranda e Ferdinando.
Il senso di colpa guida Alonso e spinge Prospero : si risolverà nel passaggio dalla preoccupazione per sé a quella della generazione successiva, vale a dire con la rinuncia al potere. Questo senso di riconciliazione e perdono giustificati da una società migliore, più equa e democratica, deve essere piaciuto ad Huxley se scelse alcune parole di Miranda, sul finale del quinto atto, addirittura come titolo del suo romanzo di idee più che di vicende.

Miranda infatti dice :

O wonder!
how many goodly creatures are there here!
How beauteous mankind is! O brave new world,
that has such people ‘n it!

Oh, qual meraviglia!
Quante belle creature si vedono qui intorno!
Oh quant’è bella l’umanità! O splendido mondo nuovo!
che si contiene simili abitanti!
(traduzione di Gabriele Baldini)

Aldous Huxley ebbe uno strano destino: egli fu sempre impegnato tra scienza e letteratura, scrittore quasi cieco e per questo scrittore (avrebbe voluto diventare medico, soprattutto dopo lo shock per la morte prematura della madre quando aveva solo 14 anni ma i suoi occhi si ammalarono gravemente).
Huxley intendeva così conciliare materie scientifiche e umanesimo, da essere sociale e impegnato quale si definiva. Si augurava, sul letto di morte, di essere un po’ più gentili gli uni con gli altri.
Dopo tutti i suoi studi approfonditi e appassionati (era eruditissimo) e viaggi e scritti profetici sull’automazione e la tecnologia, sulla farmacologia e la biologia, sulle filosofie orientali, tra le sue conclusioni troviamo questa frase sulla gentilezza, la disponibilità gli uni con gli altri.
Morì il 22 novembre 1963 ma la sua morte non ebbe l’eco che Huxley avrebbe meritato perché nel medesimo giorno avvenne l’assassinio di J.F.Kennedy. Strana coincidenza questa con la vicenda di Warhol che fu gravemente ferito da un fanatico lo stesso giorno dell’assassinio di un altro Kennedy, Robert e per questo il ferimento di Warhol passò in secondo piano.

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